VENZONE (UD). Il 29 dicembre, nel primo pomeriggio, un colpo di fucile è stato sparato probabilmente da un’auto, causando la morte di un camoscio che stava pascolando sul costone erboso del Monte Soreli, alle pendici del Plauris.
L’atto di bracconaggio è avvenuto a poche decine di metri dalla statale 13, davanti all’area di servizio in via Pontebbana a Venzone.
Nonostante la presenza di testimoni, gli autori non hanno badato a loro e hanno sparato, attirando l’attenzione degli abitanti e degli avventori del vicino Girarrosto. Alcune persone hanno segnalato l’episodio ai Carabinieri, che sono intervenuti con la stazione di Buja, che al momento stava pattugliando il territorio.
Sono state raccolte diverse testimonianze, tutte concordi nell’affermare che l’uccisione del camoscio è stata causata da un’auto scura, con a bordo una persona che ha percorso in retromarcia il piazzale dove si trovano le baracche abbandonate del vecchio mercato, di fronte alla stazione di servizio carburanti.
Dopo lo sparo, l’automobilista si è allontanato risalendo il piazzale e parcheggiando di fronte al Girarrosto, prima di fuggire quando sono arrivati i Carabinieri. Nel frattempo, un uomo, probabilmente con l’auto nascosta dietro le baracche, ha raggiunto a piedi il camoscio e lo ha recuperato mentre alcuni testimoni gridavano condannando l’atto di bracconaggio.
Il direttore della Riserva di Venzone esclude che a sparare sia stato uno dei suoi cacciatori e condanna l’episodio come grave, sperando che i responsabili vengano identificati e puniti.
Questo episodio di bracconaggio ha causato rabbia tra i cacciatori, in quanto è avvenuto alla luce del giorno, davanti a testimoni, e sembra quasi una sfida. Il direttore della Riserva di Venzone spera che i responsabili vengano identificati e puniti, poiché hanno sparato da un’auto, a poche decine di metri dalle abitazioni.