Sauris, pittoresca cittadina alpina situata nel nord-est dell’Italia, è stata sconvolta da un attacco perpetrato dall’orso Francesco. L’animale, monitorato dall’università di Udine attraverso un collare, ha colpito duramente le stalle locali, causando la morte di numerose pecore e capre. Gli allevatori, impotenti di fronte a tali eventi, chiedono urgentemente un intervento mirato per proteggere il loro bestiame e garantire la sicurezza della comunità.
Una minaccia costante
Francesco non è un novizio in materia di attacchi a bestiame. Originario del Trentino e figlio di una femmina abbattuta a causa della sua pericolosità, questo orso è già stato coinvolto in numerosi episodi simili negli anni passati. I malgari e gli allevatori si svegliano ogni mattina con una profonda angoscia, sapendo che i loro animali sono costantemente sotto la minaccia di Francesco e dei suoi simili. La presenza di un orso così aggressivo rappresenta una sfida costante per la gestione della fauna locale.
Richieste di intervento
Gli allevatori, decisi a proteggere il loro bestiame e garantire la sopravvivenza delle loro attività, chiedono una migliore gestione dei grandi predatori, inclusi i sette orsi presenti nella regione e la sessantina di lupi. È necessario stabilire un tavolo di discussione in cui si affrontino questi problemi e si pongano limiti alle predazioni. L’imprenditore Andrea Tomat, profondamente deluso dall’abbattimento delle sue pecore e dalla chiusura dell’allevamento, afferma che non ha senso portare le pecore in malga se devono essere messe a disposizione dell’orso per il suo nutrimento.
La questione della protezione dell’orso
Nonostante gli attacchi ripetuti e la preoccupazione degli allevatori, l’orso Francesco è una specie protetta. Per poter procedere all’abbattimento, è necessario dimostrare che rappresenti una minaccia per l’uomo. Attualmente, non è stato riscontrato alcun pericolo nei confronti delle persone, poiché l’orso tende a evitare la presenza umana. Tuttavia, la zootecnia locale subisce danni significativi a causa delle sue azioni. Il professor Stefano Filacorda, esperto di ecologia e gestione della fauna presso l’Università di Udine, spiega che è necessaria una gestione più efficace dei grandi predatori per mitigare gli impatti negativi sulla zootecnia locale.
Un intervento imminente
La Regione sta valutando l’attivazione di una task force dedicata a allontanare l’orso Francesco. Si stanno considerando diverse strategie, tra cui l’utilizzo di proiettili di gomma per dissuadere l’animale da comportamenti aggressivi. Gli abitanti di Sauris e gli allevatori sperano che queste misure possano portare alla protezione del bestiame e all’attenuazione delle tensioni tra l’orso e la comunità locale.
Ringraziamenti ai vigili del fuoco
Prima di concludere, è importante riconoscere l’impegno e il coraggio dei vigili del fuoco che hanno cercato di salvare l’asina del pastore Maurizio Fuchs durante l’attacco dell’orso. Nonostante gli sforzi, l’animale non è riuscito a sopravvivere. La comunità di Sauris esprime gratitudine per l’impegno dimostrato dai vigili del fuoco durante questa tragedia.