Trieste – Nel golfo di Trieste, più precisamente in località Santa Croce, si è verificato un fenomeno preoccupante che ha messo in allarme l’Area Marina Protetta di Miramare: l’avvistamento di una ventina di esemplari di cubomedusa. Questi si aggiungono a singoli casi già notati tra Miramare e Grado, in provincia di Gorizia.
Comportamento e caratteristiche della Cubomedusa
Gli esemplari sono stati notati durante un’immersione notturna nelle vicinanze della riva di Santa Croce. Queste meduse sono state attratte dalle torce dei subacquei, un comportamento definito dagli esperti come “fototassia positiva”. La specie in questione, Carybdea marsupialis, originaria dell’Atlantico, sta diventando sempre più comune nel Mediterraneo.
Perché sono pericolose
La cubomedusa è dotata di un’ombrella cubica lunga circa quattro centimetri e di quattro tentacoli molto urticanti, che possono essere lunghi fino a dieci volte il corpo negli esemplari più grandi. Le punture causate possono essere estremamente dolorose e mettono a rischio la salute dei bagnanti.
Raccomandazioni e misure di Sicurezza
Data la pericolosità degli esemplari, l’Area Marina Protetta di Miramare ha prontamente rilasciato delle linee guida. In particolare, viene consigliato di evitare i bagni sottocosta nelle ore notturne, periodo in cui questi animali marini tendono ad avvicinarsi alla costa.
Conseguenze per l’Ecosistema Marino
L’aumento della presenza di cubomeduse è un segnale che non deve essere ignorato. Si tratta di un indicatore della complessa situazione ambientale che affligge i nostri mari, e come tale, richiede un’attenzione costante da parte delle autorità competenti e della comunità scientifica.
L’allarme lanciato dall’Area Marina Protetta di Miramare è un campanello d’allarme che non può e non deve essere ignorato. Gli esemplari avvistati rappresentano un rischio per la salute pubblica e mettono in luce le mutazioni in atto nell’ecosistema marino del Mediterraneo. Ulteriori studi e monitoraggi sono necessari per comprendere a pieno la portata di questo fenomeno e per sviluppare strategie efficaci per la sua mitigazione.